Si sta facendo una gran confusione su questo metaverso.
Anche nel 2023, quindi, l’idea di Algoritmo Umano è quella di mettere ordine. Per farlo va detta una cosa in modo chiaro: non c’è metaverso senza l’hardware giusto. E ora provo a spiegartene il motivo. I visori oculari di prima generazione stanno continuando a presentare problemi e controindicazioni e la tecnologia che possiamo comprare (insomma che possiamo permetterci) non ha ancora raggiunto un livello di facilità tale da invogliare l’utilizzatore a utilizzarla. Per questo motivo il metaverso (nei suoi aspetti più completi) resta ancora una chimera.
Metaverso e la necessità di spiegarsi meglio
Più guardo i contenuti, gli articoli e i video che parlano del metaverso e più mi rendo conto che sono molti i bluff che si stanno facendo. Più leggo i libri sul metaverso, invece, e meglio capisco la realtà. Il metaverso che vediamo oggi, spacciato per Eldorado, non è altro che banale realtà virtuale. Ben pochi stanno spiegando il percorso che si sta sviluppando verso questo nuovo mondo, quello che giustamente le piattaforme di metaverso più importanti, stanno interpretando.
Da qui nasce la necessità di chiarire meglio da dove stiamo partendo e dove dobbiamo andare per poter arrivare al metaverso nella sua piena espressione. Quella che vivi adesso, mentre leggi, è la tua realtà fisica. Usi i sensi per capire informazioni dal mondo circostante. Dalla realtà fisica, quindi, il primo passo è verso la realtà aumentata. Cos’è? E’ la realtà fisica con l’aggiunta di oggetti e contenuti che un visore (pensa a degli occhiali) ti fa vedere sovrapponendo uno strato di oggetti virtuali, geolocalizzati, a quelli che i tuoi occhi vedono.
Assimilata quella passeremo alla XR (Mixed o Extended Reality). Questa avrà una parte fisica (quindi continueremo a vedere le cose intorno a noi), una parte virtuale e una parte aumentata. Alla fine entreremo nella “seconda vita” del metaverso totalmente virtuale. Ecco i passi che farà la tecnologia. L’ultima fase non è vicina perché presuppone talmente tanti sforzi tecnologici, di codici, di infrastruttura, di accordi e legiferazioni tra stati e governi, che arriveremo a quel mondo tra il 2028 e il 2030
Nel frattempo l’apparecchio per il metaverso…
Mentre tu ed io saremo impegnati a fare i passi verso il metaverso che ti ho appena elencato, i cervelli che sviluppano gli hardware ci troveranno l’aggeggio giusto per vivere queste esperienze senza vomitare appena lo togli. L’hardware per il metaverso è il prossimo smartphone. Sarà sul nostro naso, sarà un paio di occhiali (ricordi i Google Glasses?), sarà collegato allo smartphone, leggero meno di 200 grammi e ci farà vedere tutti gli strati di realtà giovandosi, per calcolare e mandare dati, della potenza dei telefonini. Ti si chiarisce davanti l’immagine? Di dati per far girare i vari livelli di approccio al metaverso, infatti, ce ne vorranno tanti. A questo proposito Algoritmo Umano ti ha indicato una strada attraverso la quale tutta questa fame di dati sarà calmata: si tratta del 6G… leggi qui.
E alla fine arriva Apple
Chiudo raccontandoti una cosa. In queste ore sono saliti in modo brutale i rumor sugli AR-VR glasses di Apple. Già, sta per arrivare anche la mela morsicata nella contesa del metaverso. Alcune notizie su questo nuovo apparecchio: processore M2, lo stesso degli ultimi Mac Book, nuovo sistema operativo xrOS. nuovo App Store concentrato su contenuti, gaming e conferencing, 120 gradi di visione, possibilità di metterti le lenti da prescrizione per anomalie della vista, stretto collegamento con iPhone ed Apple Watch. Risoluzione degli schermi 3000 pixel per pollice, monitor verso l’esterno per far vedere delle grafiche e aspetto simile a una maschera da sci.
Leggero, leggerissimo, questo device potrà farci fare un grosso passo avanti nel percorso che ti ho scritto qui sopra, ma non sarà economico. E’ già ora di vederlo perché si parla della primavera del 2023. Avrà il suono spaziale delle AirPods Pro. Il resto, scoprilo qui.
L’idea è che se Apple lo presenta sarà un giant leap, un gran passo in avanti. Ti dico un’ultima cosa. Lateralmente, sulla destra, avrà una ghiera che ci farà passare dalla realtà fisica, a quella aumentata, fino a quella virtuale. Ecco spiegato il percorso. Io non vedo l’ora. E tu?
La foto è un concept del designer Ian Zelbo.