Che cos’è il Metaverso? Una bufala? Una genialità? Il nuovo mondo?
Questo è Algoritmo Umano e questo è il testo di un nuovo podcast di Francesco Facchini (che poi sono io). Cosa faccio? Faccio l’apprendista papà, il giornalista, l’esploratore digitale, il progettista e produttore di contenuti su qualsiasi piattaforma mi capiti davanti.
Faccio anche il podcaster, più per altri che per me. Questa volta, però, ho deciso di fare un viaggio verso il Metaverso e di spiegartelo col solito spirito, con il solito modo. Quale? Quello di far facili le cose difficili, quello di capire la tecnologia e i suoi linguaggi. Quello che mi permette di capire se gli algoritmi che danzano attorno all’uomo possono fargli bene.
Verso il Metaverso
Questo il nome del podcast. Un racconto che, un paio di volte al mese, ti racconterà le esperienze, gli incontri, le contraddizioni, le notizie, le suggestioni, le bufale attorno al Metaverso. A proposito, ma che cavolo è il Metaverso? Ne parlano in molti, ne sproloquiano in parecchi, pochi lo conoscono, nessuno lo ha ancora visto. Io vado verso il metaverso per capire e, cammin facendo, ti racconto.
Oltre l’effetto figata c’è qualcosa d’altro, ma in troppi ne stanno parlando senza sapere. Io, te lo dico subito, sono fra quelli che del Metaverso ritiene di sapere ben poco, ma ho trovato un punto di partenza.
La definizione di Metaverso
Partire da una definizione che sia soddisfacente è cosa buona. Ne ho trovata una sul libro “Metaverso” di Matthew Ball, edito da Garzanti:
Una rete di massima scalabilità e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere vissuti in modo sincrono persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti con un senso individuale di presenza al loro interno, e che garantiscono la continuità dei dati relativi a identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti
Matthew Ball, Metaverso (Garzanti, p 55)
Una rete di mondi 3D nei quali stare e avere la presenza virtuale con tutto il suo carico di informazioni e io aggiungerei anche di emozioni. Mondi che devono comunicare tra di loro in modo che tu ti possa portare la tua storia (i tuoi dati) appresso. Mondi che devono essere sociali per poter interagire replicando comportamenti e sensazioni del mondo reale.
Ecco la mia spiega. Se son stato chiaro avrai capito che il Metaverso non è uno, ma mille. E che, per ora, nella nostra vita, non esiste. Ma esisterà, eccome. E presto, più presto di quanto pensi.
Verso il Metaverso, per ora si ferma qui. Ci leggiamo, sentiamo, vediamo, fra 15 giorni.