L’IBC 2022 si è concluso oggi.
La più grande fiera del mondo della televisione, del web e dei media al mondo, l’IBC 2022 (IBC è la sigla per International Broadcasting Convention), ha chiuso i battenti il 12 settembre 2022 ad Amsterdam ed Algoritm Umano ti vuole fornire alcune considerazioni finali sulla manifestazione.
Il mondo dell’OTT al centro
Ti ho già raccontato nel pezzo che puoi leggere qui che si parla molto di queste piattaforme OTT, Over The Top, le quali rappresentano il trend più importante al mondo dell’intrattenimento attraverso il contenuti visuali. Si tratta di un mondo dove la fanno da padrone le grandi firme come Disney (con la sua Plus), Netflix o Dazn per quanto riguarda il calcio. Sono, insomma, quelle piattaforme che, tramite app per device mobili, smart tv, pc o mac (o perfino console di giochi come la X Box o la Ps5), ti distribuiscono i contenuti on demand. Ormai sono di uso comune, ormai le usiamo tutti.
Quello che non sai, forse, è che questo mondo dell’OTT che sta al centro della rivoluzione della televisione e del cinema, ha una serie di modi (basati su codici) per rilevare un grande numero di dati su di te. Tutti cercano di sapere chi sei.
L’IBC 2022 e la ricerca per conoscere l’utente
Si tratta di una guerra all’ultimo dato. Di te vogliono sapere tutto e, all’interno della App, capiscono molto di quello che fai, che sei e che vuoi. Così, con codici, registrazioni, piccoli o grandi form da riempire, ma anche marcatori che ti osservano mentre guardi un film, queste piattaforme cercano di profilarti, di sapere chi sei e di sapere cosa proporti. E’ una costante ricerca per sapere quali contenuti propinarti e quale pubblicità (ormai attiva e con opportunità di concludere l’esperienza di acquisto) farti vedere.
Dietro alle piattaforme OTT, infatti, ci sono mondi interi e intere software house che cercano di traformare i dati in opportunità per creare ricchezza. E’ il regno del digital marketing, bellezza…
Le piattaforme OTT sono, dunque, un mondo affascinante e in velocissima evoluzione. Anzi, ti dirò di più. Con questa potenzialità, mi sa che presto sentiremo parlare di OTT per la comunicazione aziendale e vedremo molte aziende creare la loro piattaforma per coinvolgere con i contenuti le loro comunità di interesse. Si sta passando, dunque, dall’era dei social media (dai quali dragavano tutti molti dati, a cominciare da Facebook), all’era delle OTT. L’obiettivo è sempre quello: il dato su di te.
Un mare difficile
In questo mare succederanno anche cose non piacevoli. Pensa solo a questo: ogni OTT che frequenti avrà dei dati molto importanti su di te. Cosa ci farà oltre a proporti nuovi contenuti e rimpinzarti di pubblicità? Questi mari di dati saranno tutti chiusi e non comunicanti tra loro, perché le aziende penseranno che i loro database sono più fighi di quelli degli altri. Ma in questo mare davvero difficile da navigare ci potrà mai essere qualcuno che mette un freno? Naturalmente anche io ho bisogno dei tuoi dati per darti delle cose, qui su Algoritmo Umano. Tuttavia so che non li darò ad altri e so che li userò solo per cercare di venderti i contenuti che troverai qui. E certamente sono uno dei pochi a puntare sul contenuto.
La riflessione conclusiva
Quello che hai visto è il mio video di riflessione prima di tornare a casa sabato notte. Già, perché l’IBC 2022 oltre a lasciarmi tante idee, mi ha lasciato una riflessione che ti devo condividere. Tutte queste piattaforme di distribuzione del contenuto cercano di conoscere l’utente.
Ebbene, tu, io, noi produttori di contenuti, facciamo la stessa cosa?
Cioè, sappiamo davvero bene quali sono i destinatari di ogni contenuto che produciamo? Sappiamo come parlare con loro? Sappiamo che cosa dire e come comunicare con ogni diverso tipo di pubblico? Ci stiamo capendo qualcosa di questo tipo di tecnologia che sta rivoluzionando i contenuti visuali?
Beh, probabilmente no. Continuiamo anzi a fare contenuti come li abbiamo sempre fatti. Mi sembra un’immagine surreale. Le piattaforme tecnologiche cambiano e noi produciamo giornalismo o comunicazione come 30-40-50 anni fa. Ci siamo sbagliando. Dobbiamo cambiare linguaggi, modelli, strumenti e modi di creare il contenuto: ecco il messaggio dell’IBC 2022.