I social audio sono diventati una realtà destinata a cambiarci la vita.
Ecco un’analisi che spiega il perché di questo cambiamento e racconta il fenomeno guidato dalla sorprendete storia di Clubhouse. Le reti di connessione sociale hanno modificato profondamente la nostra realtà sociale e il nostro sistema economico, ma in questi mesi, nel 2020 in particolare, hanno subito una profonda mutazione. Un cambiamento destinato a diventare strutturale e a trasformare, molto probabilmente, i social network in social audio.
La mutazione in atto
I social network si sono evoluti, in questi mesi, per far fronte al cambiamento della società nel periodo della pandemia, ma anche alla troppa invasività che ha creato non poche problematiche a livello economico e politico. In questo periodo i giganti delle reti sociali, come Facebook e Twitter, hanno reagito alle sollecitazioni arrivate dalle cause loro intentate da varie istituzioni, ma anche a fatti politici (come l’assalto da Capitol Hill del 6 gennaio 2021) che ne hanno messo in evidenza la pericolosità. Tutti hanno capito che i vari Facebook, Instagram e Twitter possono essere strumenti molto dannosi per la capacità di veicolare la costruzione di relazioni tra estremisti sociali e di far organizzare le proteste anti-democratiche perfino in paesi evoluti come gli Stati Uniti.
L’altro fattore importante sono state le cause e le “persecuzioni” che varie autorità hanno istruito nei confronti dei tech giant per le loro posizioni dominanti nel settore dei social network. Algoritmo Umano ne ha parlato qui e qui, puoi andare a rileggere e poi continuare l’analisi.
Comunicazione asincrona, contro comunicazione sincrona
Il grande problema dei social network vecchio stampo è la comunicazione asincrona. Tutti sanno, infatti, che il nostro post o il nostro commento viene da noi scritto in un determinato commento, ma i successivi interventi dei nostri amici “social” non arrivano immediatamente. Sono, per così dire, mediati dal mezzo elettronico. Succede per tutti i social di impianto tradizionale. I social audio, invece, sono basati sulla sincronia della comunicazione, fatta con la voce. Impongono quindi la compresenza, per essere utili a chi li usa. Insomma, se vuoi usare Clubhouse, devi essere su Clubhouse. Attorno a questi due concetti viaggia il cambiamento epocale dei social network e la loro evoluzione in social audio.
Perché il social audio è una rivoluzione
Il fenomeno dei social audio non è stato ancora affrontato dai media mainstream e forse nemmeno dall’accademia. Va citata, però, una pubblicazione di qualche mese fa riferita allo specialista dei social e del digitale Luca Rallo. Leggila, è davvero illuminante e risale al novembre del 2020, quando il fenomeno Clubhouse doveva ancora apparire sul suolo virtuale italiano. Il vero cambiamento dei social, suggerisce Rallo, sta nell’elemento vocale completamente disintermediato rispetto ai meccanismi degli altri social.
L’uso della voce e della presenza, oltretutto, ricrea una discussione di tipo reale e impone una maggiore educazione, unita ad alcuni freni inibitori che non sussistono quando la comunicazione è mediata. Insomma, i leoni da tastiera, se devono parlare, si ritrovano senza mezzi e nudi, quindi zittiti dalla loro pochezza. Oltretutto, sottolinea Rallo, il mezzo voce restituisce empatia e intimità, limitando, di fatto gli eccessi. La voce, quindi, unita alla sincronia della comunicazione, sono un insieme di elementi che riduce a zero la voglia di consegnare elementi estremi alla discussione. Aumenta vertiginosamente, invece, la tentazione di scambiare valore e informazioni utili.
Ecco il mondo dei social audio
Clubhouse? Non è il solo social audio esploso in questi mesi. Si tratta, comunque, della startup americana a crescita più verticale. La magia dei social audio si è moltiplicata in varie manifestazioni, sia nel mondo iOS, sia nel mondo Android. Nella parte del pianeta che ha in mano i telefonini del robottino è nato Dive, di una Startup tedesca si Berlino. La dinamica è quella di Clubhouse, ma l’aspetto è ancora più embrionale e il layout grafico è molto più pulito. Le stanze sono prevalentemente a carattere professionale, sono ancora molto popolate. La dinamica è a invito e gli italiani presenti sono ancora pochissimi.
Il social audio asincrono
Tra i social audio c’è anche Swell che resta asincrono nel suo svolgersi. Si tratta di una startup americana nella quale la base è la discussione, la quale parte con un post audio che detta un tema o che inizia un’intervista a un interlocutore. Il quale risponde e alimenta il valore di quello scambio di battute. Su Swell non ci sono italiani e, in generale, non è popolato. Desta subito un’impressione di grande pulizia e valorizza l’elemento della discussione, pulendola negli aspetti deteriori che ho già menzionato a proposito della comunicazione asincrona. Vedo già in movimento il mondo del podcast per la possibilità di unire attorno a questo fenomenale esempio di social audio. Già, perché uno degli elementi rivoluzionari del social audio è il contatto tra il podcasting e queste nuove reti sociali basate sulla voce.
Lo spogliatoio sportivo dei social audio
Si chiama Locker Room, spogliatoio in inglese, ed è un social audio basato sulle chiacchierate da bar. Già, hai letto bene. Qui le stanze di conversazione sono sincrone e basate su argomenti prettamente sportivi. L’obiettivo è di raggiungere i fan delle varie squadre dei maggiori campionati sportivi americani e farli discutere dell’ultima partita, dei campioni, delle perfomance e delle scommesse sportive. Un social audio che potrebbe fare molto successo nella penisola calciofila nella quale viviamo. Il link per scaricare la app di questo nuovo mondo dell’audio di sport a disposizione dei fan è questo.
C’è anche il neonato Space
Uno dei cloni, o giù di lì, di Clubhouse è il neonato Space basato anche quello sulle stanze di conversazione e collegato all’azienda che sviluppa app di collaborative work Notion. Ecco il semplicissimo sito internet. Basato su argomenti inerenti l’innovazione e il lavoro, Space è il classico ambiente virtuale professionale le cui stanze possono essere facilmente inserite nel calendario. Si possono creare degli spazi tematici, per i quali è necessaria una revisione da parte della piattaforma prima dell’approvazione. Le stanze possono essere registrate e quindi anche Space ha il problema dell’armonia con il GDPR europeo per quanto riguarda la gestione dei dati. La strategia per aggirare il problema, tuttavia, sembra quella di evidenziare a tutti che la room viene registrata. In questo modo chi entra dà un esplicito assenso alla registrazione e all’uso del suo contenuto.
Le mosse dei giganti
Già da tempo si parla dell’entrata di Facebook nel mondo del social audio. The verge, testata da sempre molto avanti nel mondo della tecnologia, ne ha parlato diffusamente.
I pettegolezzi su questa operazione di Zuckerberg si sono moltiplicati quando il buon Mark si è fatto un account su Clubhouse e ha cominciato a gironzolare, sebbene non abbia mai aperto una stanza. Stessa cosa per Elon Musk, il quale ha contribuito al successo di Clubhouse dicendo semplicemente che lo utilizzava. Twitter ha già creato la sua parte di social audio. Si chiama Twitter Spaces. Ha iniziato l’operazione quando ha creato gli audio tweet da 2’20” (140 secondi), ma ha continuato mandando in test roll la feature (scusa tutti questi inglesismi) Twitter Spaces.
We’re working on something we think you’ll love — Twitter Spaces!
— Twitter (@Twitter) March 11, 2021
Still in test mode but rolling out soon. Here’s a peek at what everybody’s talking about… pic.twitter.com/KMXzmKzbDp
L’era dei social audio è agli albori
Facebook e Twitter, quindi, fanno le loro mosse sul pianeta dei social audio, mentre fantasiose startup in giro per il mondo ci danno dentro lavorando su questo tema. Ho intravisto altri social, sia dalla parte Android, sia dalla parte iOS, ma non mi permetto ancora di approfondire i discorsi perché troppo all’inizio.
Si tratta di un mondo che fa rima con il futuro, ma si svilupperà non senza problemi. Il primo le misure della privacy dei partecipanti a questo mondo. Il secondo la varietà dei device nel mondo Android che renderà difficile lo sviluppo nella parte del pianeta con uno smartphone in mano che ha il sistema operativo del Robottino.
Una miniera di opportunità per le aziende
Il social audio è destinato a crescere e a modificare brutalmente il rapporto tra le aziende e i loro clienti. Ora, tramite queste nuove app, parlare con il mondo di persone che seguono le varie marche. Si può stabilire un dialogo nuovo facendo sentire la propria impresa molto vicina a chi la segue e ascoltando meglio le esigenze del pubblico. In questo campo nasceranno nuove figure di produttori di contenuti e anche di community manager dedicati alla moderazione delle community che nasceranno. Un cambiamento epocale per il tessuto economico internazionale che, finalmente, potrà ridare ai social network il ruolo che essi meritano. Quale? Il ruolo di posto dove il risultato economico sia e resti il risultato della creazione di valore condiviso.
Algoritmo Umano continuerà a seguire l’argomento dei social audio in modo molto approfondito, per dare ai suoi lettori le conoscenze per capire cosa sta succedendo e crearsi delle nuove opportunità, personali e professionali.