Giornalisti: una situazione drammatica

Il podcast di Algoritmo Umano ha recentemente parlato della condizione dei giornalisti italiani.

Il mondo dell’informazione italiana è attraversato da una crisi senza fine che vede i giornalisti, i professionisti dei questo comparto dell’economia, versare in una situazione di crisi economica, di mercato del lavoro e di opportunità senza precedenti. Oggi non si vive facendo il giornalista, lo dicono i dati: più dell’80% dei giornalisti attivi sul territorio prende meno di 10 mila euro all’anno. Non riesce ad avere un presente e un futuro.

Giornalisti: in crisi la credibilità, l’identità e il futuro

Il mondo dei giornalisti è in crisi da tempo, ma il burrone è davvero profondo in questo momento. Parliamo di persone pagate pochi euro ad articolo o a produzione del contenuto, senza garanzie, senza un rapporto corretto con gli editori, senza protezioni quando si tratta di ricevere i pagamenti. Algoritmo Umano ne ha parlato con due testimoni attivi di questa situazione, due professionisti di valore che si spendono con la loro opera nelle istituzioni di questo mestiere per cercare di cambiare le cose. Si tratta dell’ex giornalista dell’Unità Oreste Pivetta e del responsabile della Commissione Nazionale di Lavoro Autonomo dei giornalisti italiani Mattia Motta. Hanno raccontato la crisi del lavoro, dell’identità, della credibilità e del futuro.

Se sono in crisi i giornalisti… preoccupati

Il livello cui siamo arrivati è davvero insostenibile. Anche le istituzioni che sostengono il sistema, come l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani e l’Ordine dei Giornalisti, stanno collassando. Il primo sepolto dai debiti derivati dall’impoverimento dei contributori e dallo sbilanciamento dei conti verso chi già percepisce la pensione. Per non parlare dell’enorme mole di denaro che sostiene la Cassa Integrazione in questo periodo. Tutto sulle spalle dell’INPGI. Il secondo, invece, perché non ha più governo e da un anno non va a elezioni. Se sono in crisi i giornalisti… preoccupati, perché è in crisi anche la democrazia dove vivi. Buon ascolto.

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