Facebook è nel mirino del Governo degli Stati Uniti da tempo.
La guerra contro la concentrazione di potere delle aziende tecnologiche della Silicon Valley ha raggiunto dei livelli molto alti lo scorso 9 dicembre 2020 con un atto della Federal Trade Commission, l’autorità americana garante della concorrenza, nei confronti di Facebook. Un atto destinato a entrare nella storia. Ecco di cosa si tratta.
Quarantotto procuratori generali all’attacco
Secondo quanto anticipato dal sito Protocol, l’autorità per la concorrenza Usa ha intentato, a firma di 48 “attorney general” statunitensi, una causa contro Facebook, asserendo che la compagnia di Zuckerberg ha abusato del suo enorme potere per soffocare la competizione nel mercato dei social network per mantenere la sua posizione di monopolio.
La FTC ha poi continuato dicendo che chiederà un’ingiunzione presso una affinché Facebook rompa le sue fusioni con Instagram e Whatsapp. Si tratta del primo vero atto ufficiale “di guerra” delle istituzioni americane contro la compagnia di Menlo Park, un atto che ha choccato gli osservatori del mercato. Ecco il documento ufficiale.
1910134fbcomplaintL’obiettivo della FTC
Protocol riferisce anche le parole del direttore dell’ufficio della concorrenza di FTC Ian Conner: “I social network sono piattaforme centrali per la vita di milioni di americani – commenta Conner -. Le azioni di Facebook per rafforzare e mantenere il suo monopolio hanno negato ai consumatori i benefici della concorrenza. L’obiettivo del mio ufficio è quello di annullare la condotta anti concorrenziale di Facebook e ripristinare la libera concorrenza in modo che possa prosperare e che gli utenti ne possano godere”. Parole come pietre.
Il procedimento contro Facebook
Da quanto si evince dall’articolo di Protocol, che puoi leggere qui, la causa è stata presentata simultaneamente dai procuratori generali ed è stata inoltrata alla corte federale di Washington D.C. capitanata dal procuratore generale di New York Letitia James la quale ha indirizzato alla corte questo messaggio: “Chiedo di fermare la condotta anti concorrenziale di Facebook e di fornire qualsiasi ulteriore sollievo si ritenga giusto, compresa la vendita di attività di Facebook o di suoi beni”.
La risposta di Menlo Park
Naturalmente Facebook non ha fatto attendere la sua risposta. In sintesi contrattacca dando alla Federal Trade Commission della “revisionista”. La forza del contrattacco della compagnia di Zuckerberg, infatti, si basa sul via libera che la stessa commissione diede alle acquisizioni di Instagram e Whatsapp avvenute, da parte di Menlo Park, rispettivamente nel 2012 e nel 2014.
Zuckerberg sotto scacco
In queste ore sono saltate fuori le parole di Zuckerberg riferite a molte sue email che parlavano di risolvere la concorrenza acquisendo le start up concorrenti… Parole che gli si potrebbero rivoltare contro mettendo il prode Mark sotto scacco.
Uno scacco nel quale è stato messo già tempo fa da uno dei suoi amici e co-fondatori di Facebook come Chris Hughes con questo pezzo sul New York Times che ha fatto il giro del mondo, datato 9 maggio 2019. Hughes ha fatto di più, come riferisce questo pezzo del New York Times di poco successivo al primo. Un dibattito che dura da tempo e che ha segnato una data storica il 9 dicembre 2020. La guerra ai giganti della web è aperta ed è arrivata alla sbarra dei tribunali.
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