Algoritmo di cooperazione sociale: Italia all’avanguardia

Algoritmo di cooperazione sociale made in Italy premiato a NeurIPS 2020.

Si tratta di una delle massime conferenze internazionali sull’Intelligenza Artificiale, giunta alla trentaquattresima edizione. Il lavoro premiato è un algoritmo di cooperazione sociale creato dal team di Teoria dei giochi del Politecnico di Milano, guidato dal professor Nicola Gatti.

L’Intelligenza artificiale ci aiuta a decidere

Il lavoro di Gatti e dei suoi ha mostrato straordinari risultati. Risultati legati alla dinamica con la quale ha introdotto una tecnologia di intelligenza artificiale per metterla a servizio di problemi complessi. Il tutto per risolverli massimizzando i risultati a vantaggio di ogni componente di una collettività, anche grande. Lo studio ha avuto la ribalta della NeurIPS per la sua capacità di fare calcoli di proporzioni mastodontiche considerando tutte le varianti delle capacità decisionali di essersi senzienti senza aumentare esponenzialmente il tempo di computazione.

Fino a prima del risultato del team di Gatti, infatti, l’intelligenza artificiale riusciva a lavorare in un tempo congruo solo per pochissime unità di una comunità. Ora si possono fare in tempi relativamente rapidi calcoli che aiutano a decidere per il meglio una comunità di milioni di persone.

Un algoritmo utilissimo

Se pensiamo alle decisioni che deve prendere una comunità pernsiamo alla pandemia. L’algoritmo di Gatti e dei suoi potrebbe aiutarci a decidere per il meglio, massimizzando i risultati per ogni singolo individuo senza la necessità di un mediatore. Bisogna esaminare anche l’aspetto della programmazione dell’algoritmo stesso, per non incorrere nel fantasma di un’intelligenza artificiale che ci comandi a bacchetta fino a distruggerci.

Se vuoi approfondire i risvolti scientifici del lavoro di Gatti puoi tranquillamente andare qui. Noi di Algoritmo Umano abbiamo, invece, preferito farci spiegare il tutto dal professor Nicola Gatti in persona nella puntata numero 30 del podcast. Lo studio premiato, invece, è qui.

Il papà dell’algoritmo

Nicola Gatti è Professore Associato presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione nel 2005 ed è stato Ricercatore Universitario dal 2006 al 2015. Nel 2013 è stato Visiting Researcher presso la Carnegie Mellon University a Pittsburgh, USA. È inoltre co-Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano e responsabile per Politecnico di Milano presso il Laboratorio CINI Artificial Intelligence and Intelligent Systems.

Nel 2011 è stato premiato come il miglior giovane ricercatore italiano in Intelligenza Artificiale dall’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA). Ha pubblicato oltre 100 articoli sulle principali conferenze e riviste internazionali su Intelligenza Artificiale. Oggi è docente dei corsi di Economics and Computation e di Data Intelligence Applications erogati nel percorso di Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano.

Come sentirai, anche il problema etico attorno all’Intelligenza Artificiale è stato affrontato dal professore. Chiara la sua soluzione: se il programmatore ha etica, anche l’Intelligenza Artificiale avrà etica. Il problema, quindi, non è la macchina, ma l’uomo.

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L’Intelligenza Artificiale spiegata chiaramente.

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