L’incastro tra musica e social network è determinante
Musica e social: matrimonio possibile e molto utile. La musica è stata uno dei settori dell’agire umano più colpiti dalle martellate della pandemia e ha sofferto una crisi pesantissima che ha spazzato via decine di migliaia di posti di lavoro in Italia e nel mondo. La musica è stata anche coinvolta in un accelerazione rispetto ai cambiamenti della produzione e dell’interazione con il pubblico.
Musica e social: la via per rinascere
La musica e i social network si sono contaminati a vicenda, si sono mischiati e centrifugati in questo tempo malfermo. La musica è diventata un’arte virtuale che persegue il riempimento del vuoto della solitudine nella quale ci ha gettato l’evento pandemico. In questo suo intento è diventata più vicina alla filosofia che alla storia, all’essere che al fare. I social sono parte dell’industria della diffusione di questi messaggi di cantanti e cantautori, ma sono anche qualcosa in più.
Sono, infatti, la via per far rinascere un percorso o per tenere in piedi un progetto di vita di qualsiasi artista. Sono una finestra di dialogo con il proprio pubblico, un palcoscenico nel quale l’artista si mostra nudo o vestito del suo suono e delle sue parole.
La finestra sul mondo
Musica e social, social e musica. Connubio interessante che ha dato vita perfino alla disciplina del social music marketing. Un percorso che viene intrapreso anche dall’artista Joan Quille, all’anagrafe la 23enne bresciana Annalisa Mazzolari, la quale ha raccontato ad Algoritmo Umano l’uso de la contaminazione tra la sua musica e la tecnologia che le sta intorno.

Lo ha fatto a cuore aperto, regalando anche preziosi consigli per intraprendere questo cammino, aprendo una finestra sul mondo e rilanciando il proprio percorso artistico anche attraverso i social network e il continuo e preciso racconto di se. Ecco la versione video e la versione audio del podcast di Algoritmo Umano.