Questo prof sta cambiando il giornalismo Usa

Anthony Adornato, professore di Mobile and Social media journalism a Ithaca College, sta facendo qualcosa di molto importante per il giornalismo e forse per tutti noi.

Potrei mettere questo approfondimento in molte categorie di AU, ma preferisco quella degli Algoritmi Umani. Il motivo è semplice ed è riconducibile al fatto che AU ha incontrato una persona speciale. Si tratta di Anthony Adornato, un passato tra media locali della zona di Syracuse e media relations in aziende come Colgate e un presente fatto di insegnamento e di ricerca nel campo dell’interazione tra giornalisti e social media. Adornato sta realizzando qualcosa di molto importante nel mondo del giornalismo usa e lo sta facendo con le sole armi della sua professionalità, della sua preparazione e del suo stile.

Contro un mondo vecchio e ostile

Si pensa che il giornalismo Usa sia un punto di riferimento per modernità e nuove tendenze e, invece, non lo è. Si tratta di un sistema governato da organizzazioni mastodontiche che si muovono come pachidermi imponendo la loro legge e spianando tutti gli ostacoli che incontrano. In questo mondo, tra l’altro velocissimo a creare miti e a distruggerli, il cambiamento fatica a passare. Adornato ha improntato la sua carriera da outsider dell’insegnamento puntando sull’uso dei social media come strumento di costruzione della notizia per i giornalisti, ma anche di sviluppo della propria carriera. Il suo libro, Mobile and Social Media Journalism, è un manuale avveniristico per creare nuovi approcci per chi si avvicina alla professione del giornalista, ma anche una guida fornita e precisa sui modi per costruire un proprio brand personale. Insomma, Adornato ha tracciato la strada per tutti i suoi studenti. Si può essere giornalisti, costruirsi una carriera, trarre il meglio dalla professione, anche senza essere attaccati al treno del giornalismo Usa e dei suoi parchidermici media.

Una nuova via

Adornato è un algoritmo umano straordinario perché ribalta il luogo comune che un giornalista è stale se è affiliato, assunto, valorizzato da un grande medium. Per lui, invece, grazie ai social media un giornalista può essere in contatto diretto con il pubblico, essere riferimento per la sua audience. Anche senza l’editore. Ma c’è di più. Il prof, figlio di italo-americani e nipote di italiani, si è diretto con uno strepitoso paper verso un tema centrale nel mondo dei social media. Vuoi sapere quale? Eccolo: esplorando il rapporto tra i social e i giornalisti, Adornato ha studiato aspetti di relazione e di interazione tra i cronisti e il pubblico dei loro social.

Di chi sono i tuoi social

Adornato ha indagato, assieme al collega Horsfall, della Syracuse School of Law, su alcune controversie tra media americani e giornalisti che se ne andavano portandosi via gli account social personali accresciuti grazie alla popolarità acquisita lavorando per conto di quel mezzo di comunicazione. Dietro questo fenomeno si cela la domanda delle domande: di chi sono i social dei giornalisti? Sono una proprietà del singolo o un asset da condividere con i media outlet per cui il giornalista lavora? Sembra una questione dalla risposta scontata: i social del giornalista sono del giornalista. Come i tuoi social sono tuoi. Invece non è così. Le community che seguono i cronisti vengono infatti accresciute dalla fama dei media per cui lavorano, ma anche dalla qualità del loro lavoro e del rapporto che riescono a instaurare con il pubblico. Per questo il valore immateriale dell’audience è di difficile interpretazione e codificazione. Un problema che ti riguarda da vicino: la domanda, infatti, vale per il mondo dei media, ma anche per il tuo. Di chi sono i tuoi social?

Sono tuoi, dell’azienda per cui lavori, sono dell’azienda tecnologica che detiene la piattaforma social? Dai pure per certo che di questi problemi discuteremo molto e, in futuro, dovranno esserci legislazioni adatte a curare questi aspetti della nostra vita digitale. Ecco, comunque, il paper di Adornato e Horsfall.

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Una bellissima chiacchierata

AU ha parlato con Anthony Adornato nell’ultima puntata del podcast. La chiacchierata è stata un confronto a 360° sui temi del mondo del giornalismo Usa, ma anche sul momento del paese che va verso le elezioni di Novembre per nominare un nuovo inquilino della Casa Bianca. C’è molto nella storia, nel lavoro e nella visione di Adornato, un algoritmo umano che sta cambiando il giornalismo Usa dal terreno delle sue classi e con la forza del suo lavoro. Con un semplice criterio in testa: disintermediare e ritornare al rapporto con il pubblico, vero e unico datore di lavoro del giornalista. Con i social media si può. Adornato indica la strada.

Ascolta “Episodio 23 – Algoritmo Umano: l’italo-americano che sta cambiando il giornalismo Usa” su Spreaker.

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