Tech economy: tra bolla tecnologica e vera gloria

Il Covid 19 ha cambiato tutto, anche la tech economy.

Ora bisogna capire cosa sta succedendo nell’economia internazionale per riuscire a comprendere se ci stiamo avviando a una nuova bolla speculativa tecnologica o se sta per aprirsi un momento di crescita strutturale della tech economy in seguito alle modificazioni dell’economia mondiale che il Covid 19 ha creato. Ecco alcuni elementi per aumentare la comprensione.

I giornali italiani sbagliano a puntare il mirino sulla tech economy.

I titoli dei giornali sono tutti su Elon Musk che, con l’ultimo balzo delle azioni di Tesla del 10 luglio 2020, ha scalzato Warren Buffet nella classifica dei Paperoni del mondo stilata da Bloomberg. Ora si trova al settimo posto della graduatoria seduto su 70,5 miliardi di dollari. Vede la cima da lontano, ma è lì, in una classifica dominata dagli imprenditori della tech economy. Il primo è Jeff Bezos con 189 miliardi, il secondo è Gates con 106. Sono quasi spariti i tenutari della old economy mondiale in una graduatoria che è dominata dal vero oro nero di oggi: i dati. I titoli dei giornali italiani puntano tutto sulla crescita di Musk, +43 miliardi nel 2020, ma tralasciano di evidenziare le forti preoccupazioni create dalle evidenti prove di una bolla speculativa sulla tech economy che deve reggere alla prova della redditività e non basarsi solo sulle potenzialità.

Come ai tempi della new economy.

Era il 2000 o giù di lì quando si videro gli elementi di un balzo in avanti delle borse basato tutto sulle promesse di valore e ben poco sulla reale capacità di creare ricchezza delle aziende quotate. Questo periodo sembra avere delle caratteristiche simili nell’ambito dei titoli del Nasdaq mentre attorno si vive una vera recessione. L’indice dei titoli americani tecnologici è crescito dall’inizio dell’anno dell’11% attorno a fenomeni come Zoom, Tesla e Space X, ma ha visto anche Alphabet, Apple, Amazon e le altre gigantesse della tech economy raggiungere vette inesplorate prima. Si tratta dell’effetto Covid che ha proprio modificato le abitudini e i meccanismi dell’economia mondiale. Oggi la shut-in economy, già affrontata da Algoritmo Umano, ha iniziato a dare sostanza a i modelli di business e la tech economy ha cominciato a produrre sostanziosa ricchezza. Quindi le impennate di Tesla (+269% da inizio anno) o il fatto che Zoom in borsa valga più di FCA non devono essere considerate come pure speculazioni, ma come un combinato disposto di reale ricchezza e potenziale di crescita.

Tech economy: e se fosse gloria?

Per ora le preoccupazioni espresse dagli investitori e dagli economisti come Novogratz su Bloomberg sembrano essere più un gioco delle parti, ma resta la preoccupazione su come i giganti come Apple, Facebook, Alphabet, Tesla, Zoom sapranno trasformare il loro business in modo da dare nel tempo risposte agli investitori che non siano in maggioranza promesse. La speranza è che il rimbalzo del secondo trimestre del 2020, il migliore da 11 anni a questa parte con il 17,6%, sia l’inizio di una crescita globale dopo il primo trimestre c del 2020 che ha visto ribassi modello crisi della Lehmann Brothers Del 2008. Tutto dipenderà se queste aziende tecnologiche sapranno correre verso nuovi prodotti e servizi con un tempo relativamente stretto rispetto al momento (questo) in cui hanno ricevuto generose infusioni di fiducia dal mercato finanziario.

Tesla più di Toyota, Disney e Coca Cola.

Per capire cosa succederà bisogna continuare a guardare la locomotiva di questo rally che è Tesla e capire quando trasformerà velocemente la potenzialità in atto, dando finalmente modo agli investitori di vedere l’arrosto dei risultati oltre al fumo delle promesse di valore. In questi giorni Tesla è sotto gli occhi di tutti per la capitalizzazione che l’ha fatta diventare il produttore di auto di maggio valore al mondo (1544 dollari ad azione mentre sto scrivendo), un valore superiore a Disney, Coca-Cola, Exxon Mobil, Cisco e altre compagnie multinazionali. Il 22 settembre 2020 Musk ha convocato il battery day che potrebbe presentare novità molto interessanti sulla durata della carica delle sue auto (con ulteriore creazione di valore). Nella galassia di Musk poi ci sono Space X, la quale vuole portare l’uomo su Marte, ma anche creare apparecchi in grado di volare sopra l’atmosfera e di fare Roma-New York in un’ora, e perfino Neuralink, la quale promette un’interfaccia tra il cervello umano e le macchine in un anno.

Tech economy, futuro o abbaglio?

Gli elementi speculativi di questa crescita del Nasdaq e dei titoli tecnologici per ora ci sono tutti. Bisognerà vedere come usciranno queste aziende dalle elezioni americane e dal rimbalzo positivo del 2021. Sono ancora tutte aziende “potenziali” molto più che reali, ma ormai siamo in una corsia di accelerazione che fa presumere che gli elementi di trasformazione della potenzialità in reale ricchezza arriveranno più velocemente a supportare i massicci fiumi di denaro che vengono immessi in queste realtà come promessa sul futuro più che come investimento sul presente. La tech economy ha un futuro, ma deve passare da un percorso che ne sancisca velocemente l’aderenza alla ricchezza reale e anche il rispetto per gli elementi di base del pianeta. Altrimenti resterà un abbaglio.

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